La tradizionale pesca del tonno rosso nasce dal millenario ripetersi di un ciclo che unisce l’economia delle coste siciliane e la biologia del mare.

Ogni anno dall’oceano atlantico i tonni attraversano lo stretto di Gibilterra ed entrano nel bacino del Mediterraneo durante la stagione riproduttiva, in tarda primavera. Per secoli, la pesca del tonno rosso durante questa migrazione ha costituito la fonte di reddito di migliaia di famiglie siciliane in un equilibrio stabile tra forze della natura.
Lungo tutta la costa trapanese hanno trovato posto le tonnare: Favignana su tutte, ma anche Trapani, San Vito Lo Capo, Scopello. I grandi complessi delle tonnare non erano solo stabilimenti produttivi: intorno alla tonnara girava la vita di un’intera comunità. Alle aree della produzione e dei magazzini si affiancavano la chiesa e le case delle famiglie di tonnaroti impegnati nella pesca. La vita di tonnara era scandita dai riti che tra sacro e profano servivano a benedire le sessioni di pesca e mostrare devozione e gratitudine per il sostentamento della comunità.

Metodi di pesca di ieri e oggi

Nel sistema tradizionale della tonnara fissa, i pesci entravano in varie reti, o camere, sempre più piccole e susseguenti, fino a che nell’ultima rete venivano tirati uno per uno sulle barche dei tonnaroti (le muciare) con degli uncini, nel rito della mattanza. Gli esemplari di tonno pescati venivano portati nello stabilimento per essere poi lavorati.

Il metodo della tonnara fissa, con reti prima a maglia larga e solo in seguito sempre più stretta, venne per secoli considerato il migliore perché garantiva che gli esemplari di tonno più giovani e piccoli fossero risparmiati alla pesca e continuassero la propria vita in mare permettendo alla specie di sopravvivere e riprodursi ancora.

Con il passaggio tecnologico alla tonnara mobile, più efficiente in termini di resa del pescato ma meno attenta al ciclo di riproduzione del tonno, l’attività delle tonnare fisse trapanesi si concluse.
Oggi per garantire la sostenibilità dell’attività con maggior attenzione alla sopravvivenza della specie, la pesca del tonno rosso del Mediterraneo avviene con i palangari: si tratta di attrezzi da pesca formati da una lunga lenza robusta dalla quale pendono altre lenze con attaccati degli ami. Per pescare i tonni si usano pesci più piccoli o molluschi come esca (sarde, sgombri o calamari). A tutela della specie vengono adottati anche altri provvedimenti come le limitazioni sul quantitativo di pescato.